mercoledì 30 aprile 2014

ALTRE POSSIBILE PARTNERSHIP AL PROGETTO

PARTNER CONTATTATI

Oltre ai due possibili partener presentati nei precedenti post,sono stati contattati e ho ottenuto una risposta anche da:


  • BIOPOLIS STORE ROMA
       http://www.biopolis-store.it/
       info@biopolis.com       

Biopolis è un supermercato specializzato nelle nella vendita di alimenti biologici ed ecologici oltre che erboristici certificati. Ma non è solo un semplice supermecato, ma molto di più: è un luogo in cui si cerca di educare l'individuo al rispetto per se stessi e per l'ambiente nella convinzione che il biologico vada ben oltre un singolo prodotto alimentare, ma sia un mezzo per prendersi cura di se stessi e della propria salute e di quella dell'intero pianeta. Il biologico è una scelta di vita che nasconde l' amore verso de se stessi,la solidarietà verso gli altri individui scegliendo di consumare solo prodotti che siano stati concepiti nel rispetto dell'ambiente, un ambiente che ci dona la vita. All'interno di questa struttura trovano posto anche uno spazio biopolis bar in cui gustare primizie alimentari ma anche educare i più piccini attraverso dei laboratori che insegnino il riciclo e il buon mangiare. Inoltre il localenasconde un posto magico,"il rifugio delle mamme", uno spazio pensato per permettere alle mamme l'allattamento al seno dei loro bimbi in uno spazio tranquillo ed ospitale.

  • OFFICINA NATURAE
      http://www.officinanaturae.com/
      info@officinanaturae.com

Officina Naturae nasce da una esperienza del Gruppo di Acquisto Solidale di Rimini. Si tratta di un azienda che ha messo ha frutto anni di esperienza nel settore chimico farmaceutico per la creazione di prodotti necessari alla pulizia della casa e per la cosmetica realizzati secondo questi principi:
  • prodotti ecocompatibili, di provata efficacia ed elevata qualità;
  • formulazioni semplici, studiate per essere efficaci e sicure per l'uomo e per l'ambiente;
  • ingredienti derivati da materie prime di origine vegetale o minerale, non utilizzando materie prime di origine petrolchimica o animale o sostanze di sintesi con azione nociva;
  • materie prime provenienti anche da agricoltura biologica e da paesi con progetti attivi di sostegno del commercio equo solidale.
L'azienda,che ha sede a Rimini, si è nel corso del tempo affinata sempre di più creando numerose linee di prodotti, tra i quali ha inserito anche quelli che possono essere venduti direttamente alla spina, motivo di grande interesse per il mio progetto.
Ma la loro produzione comprende anche shampoo per animali, prodotti di cosmetica e detersivi di vario genere realizzati con  con componenti vegetali provenienti da aree del mondo ove sono attivi progetti equo e solidali.

martedì 22 aprile 2014

PARTNERSHIP AL PROGETTO (2)

UN MERCATO A KM 0 NEL CUORE DI ROMA SI PUO'?

SI, CAMPAGNA AMICA NE E' UNA PROVA! INTERVISTA A PIETRO HAUSMANN ORGANIZZATORE DEL MERCATO AL CIRCO MASSIMO.


Sabato 19 Aprile 2014 ho visitato un luogo di Roma che per molti aspetti ha un carattere magico: si tratta del mercato organizzato nell'area del vecchio mercato Ebraico del pesce in Via san Teodoro 74, a pochi passi dal Circo Massimo. Si tratta, in realtà, di un piccolo luogo in cui un esplosione di colore, dato dai fiori e dalla cura con cui sono disposti i banconi della verdura e delle confetture, non può che far tornare il buon umore anche in una piovosa giornata come quella di Sabato.
E'  un piccolo esempio di mercato che garantisce la vendita di prodotti controllati, prodotti unicamente nella regione lazio e che basa la propria forza sul rapporto diretto tra produttore e consumatore.
Piccolo esempio, è vero, ma che può portare ad un enorme passo avanti verso un'attenzione maggiore all'educazione alimentare e verso l'importanza dei rapporti interpersonali.
Qui ho avuto l'occasione di parlare con Pietro Hausmann che si occupa dell'organizzazione di questo spazio e che ha molte iniziative interessanti che si potrebbero sicuramente realizzare e potenziare in uno spazio che nasce ed è progettato proprio per ospitare questo genere di mercati.
Qui di seguito è possibile leggere la breve intervista fatta proprio in quella sede.


G:" Cosa ne pensi del mio progetto, può funzionare in quest'area di Roma, ovvero tra lo stadio Flaminio e l'Auditorium di Renzo Piano?"

P "Allora ti dico subito che noi organizziamo tre domeniche al mese un mercato all'interno dell'Auditorium di Roma. Questo perchè durante il fine settimana, in particolar modo la Domenica, di fronte all'Auditorium c'è molto movimento dovuto alle persone a passeggio, alle famiglie che portano i loro bambini nella pinacoteca antistante il parco della musica o ,durante la stagione invernale, nella pista di pattinaggio che viene montata proprio nei giardinetti li davanti. Così abbiamo chiesto in concessione uno spazio all'Auditorium  dove,ad oggi, si è venuto a creare il nostro secondo mercato di Roma. Questo, grazie alla sua posizione centrale, raccoglie i consumatori del quartiere Flaminio e  Parioli e sta allargando sempre di più il suo bacino d'utenza. Ciò per dirti che la tua idea di inserirlo in quest'ambito è più che giusta poichè quest'area è in una fase di sviluppo urbanistico e sociale. Prima che venisse realizzato l'Auditorium questa zona non godeva di una bella fama. Dopo la realizzazione di quest'ultimo e grazie ai negozi e ai bar  che  si affacciano sulla strada si è verificato  un completo ribaltamento della situazione, tanto che il nostro mercato anziché avvenire una sola volta a settimana potrebbe trovare sede in uno spazio che sarebbe pronto ad accoglierlo due o tre volte alla settimana."

G:"In realtà la mia intenzione sarebbe quella di creare un mercato aperto ogni giorno magari alternando ciclicamente le associazioni di produttori che sono interessate alla vendita. Però ciò che mi preme è il problema relativo al carico e lo scarico merci, quali sono le problematiche che riscontri in questo senso?"

P:"Per me è stato molto importante fissare un sistema di regole:  ho stabilito che lo scarico debba avvenire, da parte di ogni produttore,necessariamente prima delle otto, quando il consumatore ancora non dovrebbe essere presente nel mercato, che apre ,ufficialmente, alle ore 9:00.
Dico dovrebbe poichè questa struttura è dotata di un solo ingresso dalla parte della strada e nel momento in cui questo viene aperto per far entrare i produttori per la sistemazione della merce, inevitabilmente il consumatore che si trova a passare entra, anche se in un orario precedente a quello dell'apertura.Quindi si crea un lasso di tempo ,in cui, mentre i produttori sistemano la merce sui "banchi", già molti clienti girano fra essi. Un altro problema è legato al fatto che, a volte, non abbiamo il tempo materiale per stampare i prezzi da esporre.

G:" Quindi l'ideale per te sarebbe quello di avere due ingressi dedicati l'uno alle persone e l'altro alle merci?"

P:" Si assolutamente! sarebbe ideale che questi fossero opposte, che non si scontrassero mai."

G:" Io avrei previsto l'ingresso per i clienti direttamente dallo spazio-piazza e lo scarico merci in una zona ipogea dotata di un montacarichi per far arrivare direttamente la merce a livello del mercato, che ne pensi?"

P:"Questo discorso è giusto: sarebbe l'ideale se  i camion  potessero  arrivare direttamente all'interno di un magazzino, lasciassero la merce sotto le direttive di un addetto responsabile e se ne andassero senza intralciare in alcun modo il mercato.
Considera che in genere un produttore arriva intorno alle 6,30-7,00 e impiega circa una mezzora per poter allestire il bancone di vendita. Ad esempio, chi ha il bancone di frutta e verdura ci impiega circa una mezzora, quaranta minuti a preparare il proprio banco, creando giochi di colore attraverso ortaggi diversi.
E' importante  che ognuno abbia un proprio tempo di preparazione ed è  essenziale che il produttore possa personalizzare il proprio stand a proprio piacimento secondo il modo per loro più accativante per vendere la merce."

G:" Ma qui come funziona, ci sono solo produttori associati?"

P:"Si, tutti i banchi che sono  all'interno di questo mercato sono associati a COLDIRETTI.
Ed è proprio Coldiretti che ha creato CAMPAGNA AMICA al fine di dare uno sbocco commerciale ai produttori ad essa associati. Quindi è la stessa CAMPAGNA AMICA ad organizzare i mercati come questo in cui sei oggi. Tra l'altro da poco abbiamo creato una catena di "botteghe" che vendono solo prodotti dell'associazione e che sono controllati ogni sei mesi, oltre che una serie di ristoranti associati che vendono piatti CAMPAGNA AMICA. Tieni presente,inoltre, che in questo mercato vengono venduti solo prodotti laziali. Non troverai mai il riso o il parmigiano regiano poichè non sono prodotti della nostra tradizione, non troverai mai il formaggio di fossa, perchè non è una nostra specialità regionale. Questo serve sia per incentivare l'economia regionale, sia per educare il consumatore su ciò che è davvero a km 0  e lavorato in modo sano e naturale. Cerchiamo di promuovere solo i prodotti stagionali e creiamo offerte per incentivare il consumo delle verdure di stagione sempre con lo scopo di educare il cliente."

G:" Supponiamo che dovessi realizzare un progetto per te e per l'associazione Campagna Amica cosa vorresti inserire in questo progetto?"

P:"Allora come punto fondamentale, come già abbiamo detto, ti chiederei di migliorare il servizio di carico e scarico, che è un problema importante. Poi ti chiederei di riprodurre due elementi presenti in questo mercato: la disposizione circolare dei banconi che consente un contatto produttore- cliente a 360° e l'illuminazione naturale dall'alto: nelle giornate di sole i banchi di questo mercato solo illuminati da una pioggia di luce  che risalta ancor di più i colori naturali degli ortaggi. Ti chiederei di inserire un servizio bancomat che qui manca e soprattutto la rete wi-fi che copra tutta l'area e che ad oggi è un elemento indispensabile.
Un altra cosa che questo mercato soffre molto è la mancanza di parcheggi. Durante le giornate di pioggia,come questa, si creano ingorghi stradali di una certa importanza proprio all'ingresso del mercato.
Mi piacerebbe,poi, avere uno spazio ristoro in cui gustare piatti della tradizione italiana; qui in parte abbiamo già realizzato questo adattandoci allo spazio che era disponibile: trasformando un piccolo locale in una cucina in cui un agriturismo associato scalda e distribuisce prodotti da lui cucinati utilizzando ingredienti genuini e a km 0.
Sarebbe interessante inserire uno spazio libreria per la vendita di libri che insegnino l'importanza dell'educazione alimentare e dei prodotti a km 0, così come uno spazio cinema e un bar per fare aperitivi che rendano questo luogo fruibile quando il mercato è assente.
L'incontro cliente-produttore, seconda la nostra logica, avviene una sola volta a settimana poichè il cliente deve capire che i produttori durante la settimana lavorano per loro e durante il week-end sono pronti a vendere la loro produzione in modo diretto."  

G:" Io avevo pensato anche di inserire spazi didattici all'interno dell'area, così da educare anche i più piccoli verso il cibo più sano. cosa ne pensi?"

P:"Si, mi sembra un iniziativa interessante! Anche noi, in questo senso, abbiamo inserito dei laboratori, che, mentre le mamme fanno la spesa, tengano impegnati i bimbi e con  il gioco  gli insegnino il valore del cibo  attraverso il laboratorio del gusto e della pittura con i colori ricavati dagli ortaggi. Molti bimbi che sono venuti in questo mercato spesso non conoscevano gli animali della fattoria e così abbiamo anche organizzato anche degli incontri con gli animali in questo piccolo spazio all'aperto."

Dopo questo colloquio Pietro mi ha portato a fare un giro nel mercato per mostrarmi in maniera diretta le problematiche e le questioni di ordine pratico legate al mercato. Per prima cosa mi ha mostrato quanto sia importante la disposizione dei banchi. E' essenziale che due banchi che vendano lo stesso prodotto siano posti lontani l'uno rispetto all'altro, così come è opportuno cercare di creare delle connessioni tra i banchi : se c'e il banco dei formaggi sarebbe interessante metterlo accanto quello delle confetture e del miele così da far assaggiare al cliente le primizie alimentari abbinate tra loro. Bisogna tentare anche di accontentare l'occhio del cliente con giochi cromatici sia attraverso il bancone dei fiori, che generalmente deve essere posto vicino all'ingresso per attirare il cliente, e  sia attraverso quello delle verdure. E' importantissimo incentivare il dialogo produttore consumatore in ogni circostanza e lavorare sulla filiera corta.Ma ,soprattutto, è importante che la merce sia venduta ad un prezzo equo che viene stabilito direttamente all'interno del mercato e non unicamente dal produttore.
 Troppo spesso, infatti, il biologico viene venduto ad un prezzo eccessivo solo perchè va di "moda". Questo è sbagliato poichè il biologico è solo uno dei tanti impegni che l'uomo deve prendere con il proprio pianeta e con la propria vita per rispettarla ed amarla.  Deve essere un impegno onesto e costante, una "forma mentis" perenne e, non un semplice capriccio o moda.



PARTNERSHIP AL PROGETTO

UN MERCATO A KM 0 NEL CUORE DI ROMA SI PUO'?

INTERVISTA A DARIO PULCINI MEMBRO DEL GRUPPO DI ACQUISTO SOLIDALE, GASPER, NEL QUARTIERE SAN LORENZO E DI RAGIONIAMO CON I PIEDI. 


  • dariopulcini@gmail.com;   
  • www.ragioniamoconipiedi.it; 
  • http://www.dariopulcini.it;
  • http://www.gasroma.org/gas/gasper
Venerdì 18 Aprile 2014 ho avuto la possibilità di incontrare nella galleria "Come se" ,Via Dei Bruzi 4/6, San Lorenzo,  un membro del gruppo di acquisto solidale GASPER : Dario Pulcini.
E' stata un occasione per approfondire la mia conoscenza (minima) sul mondo del biologico, della filiera corta, della medicina omeopatica e del riciclo approfittando della disponibilità di Dario, a cui va un grande ringraziamento, e dell'ospitalità dell'intero gruppo di acquisto che non mi ha fatto sentire mai come un "estranea" ma si è mostrato incuriosito, ospitale e disposto al dialogo, qualità che nella nostra società sono rarissime.
Prima di tutto ho cercato di spiegare, aiutandomi con alcuni disegni, il mio progetto: comegià accennato nei post precedenti si tratta di un mercato al coperto a km zero sullo stile di quelli spagnoli. La cosa per me essenziale è che questa struttura pur mantenendo i caratteri di un mercato tradizionale, in cui le persone del quartiere si possono riconoscere, sia un mezzo per educare le persone al rispetto per l'ambiente, all'educazione alimentare  e che incentivi il dialogo diretto tra produttore e consumatore.
Qui di seguito riporto l'intervista fatta a Dario Pulcini.


 G: "Che cos'è una GAS?"
 D: " Molti ritengono che le GAS siano associazioni economiche, in realtà si tratta di gruppi di acquisto basati sulla solidarietà e sul lavoro diviso tra i partecipanti, quindi qualsiasi onere non è retribuito. Si tratta di un volontariato perché  il beneficio di chi partecipa ha bisogno  di un onere organizzativo ed è molto suddiviso: il nostro GAS ha un addetto ai ritiri, un addetto ai turni, un cassiere e un contabile etc."
G: " Mi piacerebbe poter creare uno spazio ad hoc per voi all'interno dell'edificio, un luogo in cui possiate incontrarvi e distribuire la merce, quali sono le vostre esigenze e quali le problematiche che ad oggi riscontrate?"
D:" Il problema principale è che noi ci adattiamo ad uno spazio, in questo caso la galleria "Come se" , che non nasce con l'obiettivo di ospitare una GAS, ma ha tutt'altra destinazione d'uso, ciò comporta una serie di problematiche.
La cosa principale, ad esempio, è che il fresco va ritirato il giorno stesso dell'arrivo  in sede poiché non abbiamo una cella frigorifera."
G: "Quindi potrebbe essere una cosa importante da inserire nel progetto?"
D: " Assolutamente, la cella frigorifera è indispensabile, così come un magazzino che possa proteggere il cibo dalla sporcizia e dagli insetti."
G " Avevo pensato anche di inserire uno spazio dedicato alla vendita di prodotti alla spina, cosa ne pensi?"
D "Ok, noi ci stiamo attrezzando per inserire un distributore di detersivi alla spina. E' importante che se pensi di legarlo ad un gruppo di acquisto solidale non si tratti di un negozio che venda i prodotti alla spina, poiché il GAS è un gruppo di cittadini che decidono di mettersi insieme per avere da una parte una maggiore qualità dei prodotti e dall'altra un risparmio economico oltre che una socialità. Quest'ultimo è un aspetto fondamentale ovvero la convivialità; noi, ad esempio, rimaniamo spesso a cena insieme.Parlando di questo tema ti voglio suggerire un libro "La convivialità" di Illich. Questi spiega che il sistema che abbiamo creato, ovvero quello industriale,non è a misura d'uomo e non permette la convivialità, intendendo con essa una relazione tra uomo e lo strumento e tra uomo e uomo. Illich ragiona in maniera olistica facendo una critica alla specializzazione professionale che impedisce la creatività dell'individuo.E' importante riscoprire le qualità artistiche dell'uomo, sarebbe carino se riuscissi ad inserire anche l'artigianato all'interno del tuo progetto, non solo quello creativo ma anche quello dedito alla piccola riparazione. Nella nostra società si tende a non riparare più un oggetto una volta rotto. Questo è dovuto anche al design, i prodotti,ormai, sono disegnati per non poter essere riparati, le stesse scarpe che indossi una volta rotte sono da buttare.  "
G: "Quindi non è un semplice gruppo di acquisto, ciò che vi accomuna è una vera e propria filosofia di vita?"
D "Si esatto!  E' una parte della tua vita che si dedica a questo, c'è anche una parte formativa: spesso invitiamo anche i produttori a raccontarsi ed esporre il proprio lavoro. Nel tuo progetto, quindi potrebbe essere utile non solo un punto ristoro ma anche un area per l'incontro e la socializzazione"
G" mi interessava capire quale fosse la rete dei trasporti che gravita intorno alla vostra GAS e i problemi legati ad essa"
D" Allora il problema dei trasporti è molto importante, tieni conto che oggi qui c'è la distribuzione della pasta, ma questa sarebbe dovuta avvenire la settimana scorsa; questo è successo perchè il trasportatore non aveva il carrello per la scaricare la merce e pensava lo avessimo noi, cosa non pensabile poichè noi ci incontriamo in una sede che ha tutt'altre destinazioni d'uso. A volte sono arrivati camion troppo grandi per entrare nella via. Ormai i trasportatori distribuiscono su larga scala e sfruttano le piattaforme di scarico, ma noi non ne siamo forniti."
G:" L'arc.Angelini, durante una revisione, mi ha raccontato della tuo progetto "Ragioniamo con i piedi"che commercializza scarpe di qualità,a basso impatto ambientale,interamente prodotte in Italia rispettando i diritti dei lavoratori; mi piacerebbe poter inserire un punto vendita esterno al mercato alimentare in cui vendere questo genere di prodotti, cosa ne pensi?"
D"Questa è una cosa molto interessante, soprattutto perchè è un settore che non è ancora decollato ovvero quello del non-alimentare prodotto utilizzando tinte  e metodi di lavorazione ad impatto zero. Un' esperienza molto interessante, che è partita dal Nord Italia,è la possibilità di affittare un'isola all'interno di un negozio da parte di un produttore. Questo è importante poichè i piccoli produttori hanno una grande difficoltà ad affrontare i costi che un intero locale comporta. Avere a disposizione un intero negozio in cui l'affitto e i costi siano divisi tra più attori è sicuramente più vantaggioso."
G" Il mio desiderio è creare un mercato in cui le persone del quartiere si riconoscano e ritrovino i caratteri del classico mercato rionale; ma allo stesso tempo mi piacerebbe creare un mercato rivoluzionario che spinga al rispetto del pianeta e ad un'attenzione verso l'alimentazione. Per fare questo è necessario che il mio progetto sia molto coerente anche nella scelta del materiale e mobilio, sai suggerirmi qualcosa?"
D" I pallet sono molto utilizzati, c'è un'azienda che li trasforma in mobilio ed è interessante poichè si tratta di prodotti realizzati a partire dal riciclo di un materiale che prende nuova vita.Noi abbiamo fatto uno stand per le nostre scarpe che comprende banconi e sedute  realizzate con bancali dismessi.Poi c'è un associazione romana , L'occhio del riciclone, che a partire da stoffe usate, cinture di sicurezza ricava oggetti di abbigliamento.E' importante che il tuo edificio sia un punto di interesse per le associazioni locali, un fulcro in cui localizzare le loro energie."
G" Avevo pensato anche, sotto consiglio dell'architetto Angelini, di inserire un punto di raccolta dei rifiuti umidi del quartiere per ricavare compostaggio e degli orti urbani, credi possa essere una buona idea?"
D" Guarda per quanto riguarda gli orti urbani, ti parlo per esperienza personale, hanno molto senso dal punto di vista didattico e sociale poiché possono educare e unire più fasce generazionali: dagli anziani ai bambini.Da un punto di vista prettamente produttivo Roma è molto costruita e le aree verdi sono molto poche e difficilmente vengono concesse per questo utilizzo.Inserire gli orti in un area come la tua, ovvero molto centrale e continuamente soggetta ai gas di scarico delle auto diciamo che farebbe crescere dei prodotti non troppo salutari. Tra l'altro guardando la bozza de tuo progetto leggo area wi-fi, questo è molto interessante."
G"Si, in realtà avevo pensato di inserire un'area amache per sfruttare gli alberi presenti sull'area e di dotarla di wi-fi"
D:" Molto bella come idea! Potresti entrare in contatto con la provincia che ha diversi progetti di wi-fi gratuito."
G" So che per voi è molto importante spostarvi in bici, cosa ne pensi se inserissi dei parcheggi per il vostro mezzo a due ruote?"
D:" Si certo, è indispensabile! Un grande problema di Roma è che mancano i parcheggi per le biciclette e i condomini  non permettono di poterle metterle  nei cortili interni, potrebbe essere interessante inserire il bike sharing.
G:"Una persona come te, molto attenta al rispetto dell'ambiente, cosa si aspetta da un edificio di questo tipo?" 
D:" Mi piacerebbe che si desse spazio ai produttori e agli artigiani e sopratutto al rapporto diretto tra produttore e consumatore, eliminando le grandi distribuzioni e, quindi, un movimento di merci in cui il guadagno non va in mano al produttore ne al cliente ma solo a chi sta in mezzo. Tra l'altro l'idea dei compost che hai suggerito mi piace molto, poichè mi aspetto che in un mercato di questo tipo si educhi sul fatto che i rifiuti non esistono: sono solo un invenzione dell'uomo, tutto può essere trasformato. L'umido può dare, ad esempio, sia concime e sia biogas. Potresti inserire anche paline elettriche per la carica di biciclette e auto elettriche"
G:"Avevo pensato di inserire dei laboratori didattici, pensi potrebbero funzionare?"
D:"Sarebbe interessante , un nostro fornitore di miele e membro del Gasper, ad esempio, va nelle scuole ad insegnare come nasce il miele e porta con se le api mostrando come nasce il prodotto"
G;" Mi piacerebbe molto inserire un angolo  dedicato all'erboristeria e alle cure omeopatiche, ne sai qualcosa?"
D:"E' una cosa molto importante l'aspetto della naturoterapia! Vedi potresti pensare al tuo edificio come un percorso di salute per un essere umano: la buona salute deriva da una buona educazione alimentare che deve essere data sin da bambini e in questo senso crei i laboratori didattici,una volta acquisita la giusta preparazione si può acquistare il cibo che è una prevenzione alle malattie, che comunque possono essere curate in modo del tutto naturale attraverso erbe medicinali. La cura attraverso le erbe naturali ha origini antichissime, tra l'altro, le erbe non contengono un unico principio attivo ma molti che proteggono da eventuali effetti collaterali."
G: " Il suggerimento più importante che senti di darmi?" 
D:" Una cosa importante è l'economia solidale  che è basata sulle relazioni e sul dialogo tra consumatore e produttori e questo crea un economia che ha una forte resilienza. Questa idea nasce da un professore Inglese ideatore delle transition town, città fatte da individui pro-attivi, ovvero preparate ad arginare problemi relativi alla crescita del riscaldamento globale o del picco del petrolio prima ancora che questi si palesino. E' importante che ci impegniamo a riflettere su un modello di sviluppo alternativo a quello attuale, che si basi sulla resilienza tra gli individui, ovvero la capacità della comunità di reagire e attutire gli shock esterni facendo "gioco-forza" tra gli individui che la compongono."

Credo che in piccolo sia quello che i Gruppi di acquisto solidale stiano tentando di fare.

domenica 6 aprile 2014

BANG PROGETTUALE

UNA COPERTURA DA VIVERE E ATTRAVERSARE

Dopo lo studio di un edificio già realizzato, tentando di capirne le funzioni e il bang progettuale, ho provato a formulare un mio bang personale ovvero creare un edificio che diventi infrastruttura e spazio urbano attraverso una copertura fruibile e calpestabile.

giovedì 3 aprile 2014

SCACCHIERA PROGETTUALE:IL VIDEO


questo piccolo video mostra in breve il lavoro e lo studio fatto sul mercato di Santa Caterina di Barcellona, EMBT studio.



SCACCHIERA PROGETTUALE

UNA COPERTURA FLESSIBILE

Per la scacchiera progettuale ho scelto di studiare il mercato di Santa Caterina dell'EMBT studio. Questo edificio mi affascina sia per la funzione che per la forma oltre per la filosofia architettonica di questo studio di cui ho fatto una breve riflessione nel post precedente. Attraverso il plastico ho tentato di raccontare come il BANG di questo progetto, ovvero la copertura, possa essere intesa come un grandissimo velo che può plasmarsi e modificarsi a seconda delle forze che gli si vogliono imprimere,adattandosi ai flussi della città.
Di seguito attraverso alcune foto e un breve video racconto le varie fasi del mio studio.

1)  ho riprodotto il terreno su cui si innesta l'edificio


2) sul terreno si inseriscono gli stand del mercato che possono posizionarsi  in molteplici modi e combinazione
3) tutte le funzioni che si svolgono all'interno del mercato vengono tessute all'interno di una grande ragnatela: la copertura


4) la copertura si muove e si plasma seguendo i flussi delle persone che attraversano il mercato e la città

5) la copertura può essere plasmato in modi diversi a seconda delle forze che gli si imprimono

6) la copertura può diventare un infrastruttura attraversabile, un luogo da vivere, su cui ci si può sedere sdraiare, camminare e sostrare.